Chi lavora nell’ambito delle relazioni di aiuto alla persona sa che spesso il grado di disagio dello stress percepito è così alto che non basta la chiacchiera con il collega per tornare a sentirsi funzionare al meglio e garantire gli standard elevati richiesti dal proprio lavoro.
Assistere alla sofferenza, alla perdita, al decadimento possono essere forme di violenza psicologica esattamente come le forme più esplicite a cui sono sottoposte altre categorie professionali, perché tali eventi evocano quello stato emotivo di insicurezza e caducità che è difficile da gestire per qualunque essere umano, anche il più addestrato.
Le persone sono clienti/pazienti e hanno sempre ragione ma allora come difendersi dai loro modi scortesi o dalla loro maleducazione?
Molto spesso un breve percorso di supporto clinico è sufficiente per ritrovare quella lucidità e quella capacità di fare “come se” che consente a noi esseri umani di vivere sereni pur sapendo che ogni giorno che viviamo è una sfida e accorcia la distanza dal giorno della nostra morte.
L’attività di supporto può svolgersi in forma individuale ma anche essere organizzata a piccoli gruppi, sia in termini di percorso di supporto sia nel caso di elaborazione di particolari eventi ad alto impatto emotivo vissuti dal gruppo di lavoro (VEDI REPARTI COVID).
È preferibile svolgere gli incontri di Supporto ai professionisti di persona ma è possibile concordare anche la modalità On line.