Come per tutte le altre dimensioni umane, anche lo stile genitoriale risente in parte della predisposizione individuale, in parte dell’ambiente nel quale siamo cresciuti e ci siamo sviluppati e inoltre dalle conoscenze e competenze che nell’arco della nostra vita abbiamo potuto incontrare, studiare ed apprendere. Dalla consapevolezza di quest’ultimo punto sono partite delle azioni di promozione di alcune note teorie della Psicologia dello Sviluppo al fine di avviare utili riflessioni sull’efficacia di certi atteggiamenti rispetto ad altri. Da qui alla creazione ideale del “Bravo genitore” il passo è stato breve.
Gli studi sulla Genitorialità hanno consentito di approfondire le dinamiche sulle criticità relazionali, sul conflitto tra genitori e figli e sulla frequente incapacità di comunicare che spesso si crea da entrambe le parti. Sebbene abbiano fatto chiarezza su molti argomenti relativi a questa esperienza, hanno altresì provocato una corsa al podio per vincere la medaglia di Bravo Genitore, facendo perdere lo spirito critico e la spontaneità naturale e istintiva dell’ ”Essere” genitori.
Per rispondere a questa domanda basta soffermarsi sul fatto che il metodo di apprendimento privilegiato e maggiormente efficace per un sistema in intelligente è L’imitazione. I nostri figli magari non ci ascoltano molto ma sicuramente tendono ad imitarci perchè il genitore è il primo modello di adulto a cui il figlio vorrà assomigliare. Crescere i figli significa prima di tutto fare i conti con i propri limiti e le proprie inadeguatezze come “Essere” umani.
Le difficoltà di comunicazione tra generazioni portano spesso a dover rispondere a domande di questo tipo:
La Psicologia dell’Infertilità ha messo in evidenza l’importanza che nella negazione della maternità/paternità acquista l’impossibilità della continuazione della specie. In termini economici potremmo dire che la creazione di una famiglia ha a che vedere con l’equilibrio tra le energie che muovono l’essere umano: Eros e Thanatos; da un lato Eros, l’amore, l’energia positiva che tutto muove; dall’altro lato Thanatos, la Morte, l’energia negativa che tutto distrugge perchè solo attraverso la destrutturazione e il caos trova il contatto con la vita. L’essere umano è l’unico animale che ha consapevolezza della morte.
Non esiste in tutto il mondo un animale che continua a prendersi cura dei cuccioli anche quando sono cresciuti; la mamma Orango tiene con sé i cuccioli fino a 7 anni e li va a trovare anche fino a 16; ma non oltre.
Guardando la genitorialità da questa prospettiva, risulta ovvio il livello di complessità su cui si muovono le dinamiche tra genitori e figli e che tale complessità possa avere bisogno di un aiuto per essere compresa.